Abbiamo introdotto questa lavorazione nel 2003: oggi possediamo approfondite conoscenze di questo processo e le mettiamo a disposizione dei nostri clienti. Da quando si è diffusa la tempera, la percentuale dei vetri lavorati è aumentata sempre di più e ad oggi è difficile che un vetro esca dal ciclo produttivo senza essere temperato (a meno che non sia stratificato). Il vetro temprato termicamente (così chiamato in antitesi al vetro ricotto) è un vetro che è stato sottoposto a un trattamento che ne aumenta la resistenza e la sicurezza: in caso di rottura si frantuma in una moltitudine di microframmenti innocui.

Alcune curiosità…

Le caratteristiche dei vetri temprati termicamente sono molto diverse da quelle dei prodotti di base da cui derivano.
Non possono essere tagliati, segati, forati né lavorati dopo l’operazione di tempra: questo trattamento, infatti, obbliga ad effettuare eventuali tagli, fori e molature sul vetro prima della tempra.
Hanno una resistenza meccanica e agli urti nettamente superiore: la resistenza tipica alla flessione è di 120 N/mm2 nel vetro temprato termicamente, e di 45 N/mm2 nel vetro ricotto.
Hanno una superiore resistenza allo shock termico: possono resistere a un differenziale di temperatura nell’ordine dei 200 °C mentre nel vetro ricotto possono verificarsi rotture già con differenziali di 30 °C. Questo valore è però notevolmente variabile e dipende tra l’altro dalla qualità della lavorazione dei bordi del vetro.